Non avendo tempo di inventare qualcuna delle mie boiat..ehm...storielline, oggi vi riporto questa che mi hanno raccontato ed e' molto istruttiva.
Nel Medioevo, la vita media degli uomini era di 40- 45 anni e l'assistenza socio-sanitaria inesistente.
Quando un uomo moriva, per certificarne la morte,veniva chiamato il "medico condotto", il quale per verificare l'effettivo decesso, usava infliggere dolore al deceduto; il modo più comune utilizzato in quel tempo era un potente morso inflitto alle dita dei piedi (quasi sempre l'alluce). Nel dialetto del popolino, il "medico" assunse così il soprannome di "beccamorto".
Questa pratica diede origine a un vero e proprio mestiere. La tradizione prevedeva che tale mestiere fosse tramandato dal padre al primo figlio maschio ma, verso alla fine del medioevo, accadde qualcosa che cambiò il futuro dei beccamorti. Uno dei beccamorti più famosi non riuscì a concepire un figlio maschio, la moglie partorì quattro figlie femmine. Il beccamorto, per evitare l'estinzione del mestiere, chiese alla chiesa una dispensa per poter tramandare la professione alla sua figlia femmina, la quale dopo, aver ricevuto la benedizione, iniziò il suo lavoro di beccamorto.
Il caso volle che il suo primo morto fu un uomo al quale un carro aveva tranciato entrambe le gambe; la ragazza era indecisa su dove infliggere il morso, alla fine prese una decisione... ...e cosi' nacquero le moderne "pompe funebri".
(Anonimo)
21 commenti:
geniale!!!!!!!!
grazie , riferiro' all'anonimo autore :)
(in fuga ,da che?) comunque sì,è divertente!!!:)
hi hi hi...Chi ti ispira?
Ahahaha!!! mi hai fatto venire in mente una vecchia scenetta dello zoo di 105...Anche se magari non te ne frega niente..!!!
http://www.youtube.com/watch?v=vvd3nIMILbg
@Violet
purtroppo non posso vedere youtube causa amministratore di Rete ropicolgioni, ma grazie comunque del pensiero.!!! :)
@Seta
io direi che tu avresti tutte le competenze.... e qui mi fermo perche'i doppi sensi si sprecherebbero. :)
@EMMA
scappo dalla nutella, dai libici , dalle suore e da chi non si vuole bene. ;))
ahahhaha non ti smentisci mai co ste storie ahahha :)
Norah
felice d'averti fatto sorridere dopo aver letto un po' di malinconia disillusione nel tuo post.
e se ti dicessi che ho un blog dove scrivo cose serissime ma che nessuno si fila ?
meglio questo ... :)))
bè, era ovviamente fatto apposta ;)
simpatica la storia, molto :D
Mi hai fatto proprio sorridere!
Sempre un piacere leggerti =)
Letta qualche giorno fa, mi sono rovinata l'effetto sorpresa :-)
Eccomi. Allora... Polipo e tappo...
Portare l'acqua ad ebollizione per la cottura della bestiola (anche con sedano e alloro) e, assieme alla bestiola, gettare a lessare un tappo di sughero. Scolare entrambi e poi buttare, ops riciclare, l'intruso.
Non chiedermi spiegazioni scientifiche perché non ne so e non so neppure se ce ne siano, fatto sta che è una tradizione che ho acquisito dalla nonna e che ogni volta che a fine cottura addento la bestia cucinata penso "che morbidezza! Il segreto sta nel tappo!". Baci baci.
@Eva lo provero' di sicuro.
ancora un dubbio : t'e' mai capitato che qualcuno dicesse "sa' di tappo" ? ;)))
grazie Sara , Circe e Marta. ;)
AHAHAH!!!
Divertente!
pur di far soldi ci sono beccamorte disposte a farle anche a gente in coma, ma adesso le beccano tutte vedrai (appena dentro si faranno avanti anche gli altri ... gratis)
eh, si razzola dove si puo'.
Hahahahahaahahahaha !!!!
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